Open data e Autodesk InfraWorks 360: la città digitale in 3D è smart
Quando parliamo di Smart City siamo portati a immaginare tecnologie nuove e incredibili. Ma l’innovazione non è una continua «invenzione del fuoco»; anzi, spesso è «solo» continuità con quanto c’era prima, che semplicemente viene utilizzato per applicazioni inedite.
Esempio lampante di questa continuità è la tecnologia 3D. Sono trascorsi decenni da quando ci stupiva al cinema, dove indossavamo curiosi occhialini bicolori per vedere film come se fossero veri. È di pochi anni, invece, la possibilità di stampare oggetti in tre dimensioni. Altrettanto recente, poi, è la sua applicazione in campo architettonico e ingegneristico.
Ce ne siamo occupati quando, parlando di BIM, abbiamo raccontato la storia di uno dei grattacieli che stanno ridisegnando il volto di Milano, la Torre Hadid di City Life. Adesso proviamo, da un singolo cantiere, ad allargare il territorio.
Le Città Digitali 3D
La gran parte della pianificazione urbana e territoriale continua a basarsi su rappresentazioni bidimensionali.
I modelli 3D posso invece giocare un ruolo decisamente importante in questo tipo di attività, anche perché- come abbiamo appunto accennato poc’anzi – rappresentano la base di partenza ideale per la progettazione BIM architettonica e di infrastrutture.
Sono davvero pochi, infatti, i motivi per i quali rinunciarvi: se è vero che, fino a poco tempo fa, gli ostacoli erano effettivamente difficili da superare (pochi dati a disposizione, alto costo per raccoglierli, utilizzo di software complessi e anch’essi costosi, necessità di affidarsi a operatori specializzati) è anche vero che oggi le cose non stanno più così.
I cosiddetti open data a livello amministrativo hanno consentito di abbassare l’altezza di quegli ostacoli. Non sono poche, infatti, le Regioni che oggi utilizzano i propri Geoportali per rendere disponibili a tutti i dati, appunto, geografici.
Ciò consente agli utenti di poter fruire di Modelli Digitali di Elevazione, di Carte Tecniche, di database topografici, di Grafi stradali e di altri dati geaografici utilizzabili liberamente proprio perché protetti da licenze open (che ne consentono anche un utilizzo commerciale a patto che se ne citi la fonte).
A ciò si aggiunge l’evoluzione tecnologica: laser scanner e droni abbattono i costi e permettono di ricavare in tempi stretti modelli 3D formati da milioni di punti, o di elaborarli da fotografie digitali oppure ortofoto georeferenziate.